Gastronomia e piatti tipici

Vanto della cucina Elbana certamente sono la SEMPLICITÀ e la FRUGALITÀ. Mai è entrato l’uso di sughi e salse complesse, come mai sono state usate spezie esotiche. I profumi di questi piatti sono riscontrabili nella macchia mediterranea che abbraccia l’intera isola.

Facendo una passeggiata in uno dei tanti sentieri che caratterizzano l’Isola, si possono facilmente riscontrare gli aromi delle erbe selvatiche utilizzate nei piatti, come la nepitella, il ginepro, il rosmarino, l’erba persa, l’alloro, i capperi, la salvia, il finocchio. Facile è immaginare la raccolta delle erbe nella vicina macchia o semplicemente nel proprio giardino.

L’economia Elbana a metà del secolo scorso era prevalentemente agricola.

Le campagne distanti dal mare, costringevano gli abitanti a portarsi la colazione, che rappresentava il pasto più importante della giornata, sino al luogo di lavoro.

Essa era rappresentata quasi sempre una zuppa come la Persata, la Sburrita ed il Cacciucchetto.

Convivevano, sempre a quel tempo, due realtà, quella dei paesi più grandi con il porto, dove gli scambi commerciali permettevano l’arrivo di prodotti non autoctoni. E quella di paesi più piccoli non ancora ben collegati, dove la viabilità era ancora rappresentata dalla sentieristica e delle mulattiere e l’arrivo di prodotti non locali era più difficoltoso.

Questo, ha fatto sì che ricette tipiche come la Sburrita negli stessi anni venisse preparata con materie prime diverse. Per esempio a Rio è considerata tipica la Sburrita di Baccalà, mentre nel territorio del Marcianese, lo stesso piatto nello stesso periodo, veniva ancora fatto con una varietà di pesce locale, e cioè le Bogacciole.

Caratteristica è la storia delle Bogacciole e dei pesci di piccolo taglio come le Acciughe che venivano barattate dagli Sciapichelli e dalle Zaccarene, cioè barche che partivano da Marina di Campo, Marciana Marina, Livorno e Piombino che andavano a pescare davanti la costa Ovest dell’Isola. Di fronte a Sant’Andrea, Pomonte, Chiessi, Patresi.

Di uso comune era barattare con i pescatori il vino locale con il pesce. Quando gli abitanti vedevano davanti la costa le imbarcazioni da pesca si avvicinavano ad essi con le proprie barche portandosi dietro dei fiaschi di vino che scambiavano per delle cassette miste tra Sardine, Bogacciole e Acciughe.

Le Sardine e le Acciughe venivano prevalentemente salate, solo le Bogacciole si mangiavano al momento.

Per il soffritto si partiva sempre dai soliti ingredienti di base: Aglio, Prezzemolo, Olio, Peperoncino ed Acqua. A parte nella terrina porta pranzo si posizionavano sempre le Micchette dove si rovesciava poi la preparazione.


Micchette


Le Micchette erano fette di pane raffermo, venivano preparate una volta al mese. Si facevano dei grandi pani bianchi dove prima della cottura venivano realizzati dei segni che corrispondevano alla grandezza delle Micchette. Una volta cotto, il filone veniva “Spiccicato” e cioè spezzato a mano a formare le fette, poi ripassate in forno per farle asciugare e seccare, in modo che durassero tutto il mese.

Cacciucchetto


Esso era una variante della Sburrita e veniva preparato raccogliendo le Lampade, le Granite (chiocciole di mare) ed i Granchi. Si preparava un soffritto con aglio, prezzemolo ed i pomodori pendolini, poi si aggiungevano i molluschi ed il granchio, precedentemente puliti. Il risultato veniva infine rovesciato in una zuppiera con del pane, le Micchette.

Sburrita


Ingredienti: 800 gr di Bogacciole o gli Zerri, aglio, olio, prezzemolo, peperoncino.

Pulire le Bogacciole da far cuocere nel soffritto di base della tradizione - olio, aglio, prezzemolo e peperoncino - aggiungere l’acqua in quantità giusta per farla diventare una zuppa, e farla riscaldare per alcuni minuti. Una volta pronto rovesciare il tutto in una terrina con le Micchette oppure del pane agliato abbrustolito.

Acqua Pazza


Ingredienti: 1 kg di Zerri, olio, aglio, peperoncino, nepitella, sale

Preparare sei spicchi di aglio, una manciata di Nepitella, e peperoncino nel mortaio poi pestarli finemente. Mettere al fuoco una pentola per la zuppa con acqua, farla bollire e buttarvi il battuto. Unire due bicchieri di olio e il sale. Lasciar bollire per 10 minuti circa e poi aggiungere gli Zerri ben puliti. La cottura si rivelerà veloce, ed i pesci dovranno rimanere intere. In una zuppiera con delle Micchette o del pane abbrustolito versare prima l’acqua pazza e poi gli Zerri.

 

Persata


Ingredienti: 6 uova fresche, abbondante erba Persa (facente parte della famiglia della Maggiorana), aglio, olio.

Mettere sul fuoco dell’acqua salata, aggiungere tre spicchi d’aglio schiacciati, olio ed abbondante erba Persa. Lasciare bollire l’acqua finché non risulta ben insaporita togliere gli spicchi d’aglio e la parte grande della Persa. A questo punto cuocere le uova in camicia una ad una. Impiattare le uova sopra delle fette di pane agliate e ben abbrustolite, aggiungendo un po’ di acqua di cottura, pepe e foglie di erba Persa.

Zerri Marinati


Ingredienti: 1 kg di Zerri, circa 500 gr di aceto, 4 o 5 spicchi d’aglio, rosmarino e peperoncino.

Il primo passo per preparare questa ricetta è pulire bene gli Zerri dalle squame e dalle interiora, poi grigliarli e salarli non appena usciti dal fuoco ed aspettare che si raffreddino. Far bollire l’aceto con l’aglio tagliato a fettine, i rametti di rosmarino e il peperoncino per circa 10 minuti, ed aspettare che si raffreddi. Posizionare i pesci in un recipiente e versarvi sopra l’aceto con tutti gli aromi in modo da ricoprire interamente gli Zerri. In questo modo i pesci si conservano a lungo per l’intero inverno.

Minestra di cicerchie


Ingredienti: 400g di Cicerchie, conserva, olio, prezzemolo, basilico, sale.

Essendo legumi le Cicerchie vanno lasciate almeno una notte in bagno. Far bollire le stesse in acqua fredda salata. Preparare un soffritto con olio e cipolla. Una volta imbiondita la seconda aggiungere un cucchiaio scarso di conserva, basilico tritato ed il sale. Passare le Cicerchie con l’acqua di cottura e versarle in pentola, lasciar cuocere a fuoco moderato. Volendo si può cuocere a parte un po’ di pasta da aggiungere all’ultimo.

Lumache in umido


Ingredienti: 1 kg circa di lumache, olio, prezzemolo, aglio, cipolla, pomodoro pendolino, nepitella, peperoncino.

Le Lumache hanno bisogno di essere spurgate bene per almeno due giorni. Si raccolgono, si lavano con acqua fredda e si posizionano in un recipiente con il pane secco bagnato, si copre con un coperchio ed un peso sopra per evitare che le lumache, ancora vive fuoriescano. Preparare un abbondante soffritto con olio, cipolla, aglio, prezzemolo e Pendolini. Appena tutto è imbiondito aggiungere le lumache da far cuocere per 15 minuti circa. Usava posizionare direttamente la pentola nel mezzo al tavolo dove, i commensali si sarebbero presi la loro porzione.

Matufoli


Ingredienti: polenta gialla o di farina di Castagne, sale.

All’Elba si chiamano Matufoli delle “polpette” allungate di polenta cotta in modo da restare molto tenera, poi da condire con sugo liquido di cacciagione o coniglio. Per prepararli si deve mettere sul fuoco la pentola con due litri di acqua fredda ed una manciata di sale. Quando l’acqua bolle buttarvi poco alla volta la polenta mescolando in continuazione. Cuocere per 40 minuti girando spesso. Quando la polenta si stacca dal fondo della pentola è pronta. Servirla dandogli la forma di “polpette” grandi ed allungate e condire con il sugo scelto.

Minestra di Margherita


Ingredienti: Margherita (Granseola) pomodoro pendolino, olio, cipolla, prezzemolo, peperoncino

Pulire la Margherita spazzolandola bene con una spazzola a maglie dure. Facendo leva con la punta del coltello togliere la calotta lavorando in un recipiente in modo da non perdere il liquido. Dopo aver tolto lo sporco spezzare le gambe ed il tronco in pezzi grandi. Far rosolare un battuto di cipolla e prezzemolo con olio e gettarvi i pezzi della margherita ed il liquido passato con un colino. Aggiungere un bicchiere di vino bianco e farlo evaporare. Unire 600 gr di pomodoro pendolino senza buccia, peperoncino e la margherita, far cuocere lentamente. Durante la cottura aggiungere dell’acqua dosandola in base a quanto si desidera liquida la minestra. A fine cottura aggiungere il pane oppure gli spaghetti spezzati e lasciarli cuocere. Servire in una terrina di terracotta con i pezzi di Margherita.